Рефераты. Синтаксические и функционально-семантические особенности употребления условного наклонения в итальянском языке






distaccata ironia, della domanda aperta e possibilista.

Le espressioni qui di seguito proposte come esempio potrebbero avиre

la condizione o il condizionamento espressi o sottintesi (come suggeriti

dalla situazione in se). Noi abbiamo preferito questa seconda soluzione,

ritenendola la piщ ricorrente nella realtа comunicativa. In parentesi

accenneremo comunque a qualche esempio, e non sempre con l'esplicitante

'se'. Non di rado verra fatto di notare che i significati potrebbero

variare col variare del tipo di situazione:

• semplice potenzialitа nel prйsente o nel passato: In casi come

questo, qualcuno parlerebbe (avrebbe parlato) di tradimento.

• aperta offerta di disponibilitа: Pagherei chissа che per un bicchier

d'acqua. (Ma ho paura che sarа difficile averlo) Qui il passato suonerebbe

come un rammarico: Avrei pagato chissа che (...).

• richiesta gentile (con verbo di 'volontа'): Vorrei un caffe. -

Preferirei rimanere sola. (Se non vi dispiace)

In casi come questo, soprattutto con i verbi 'volere' e 'desiderare',

il richiedente potrebbe anche usare l'imperfetto attenuativo' . E cio, in

particolare, come risposta a una richiesta fatta con l'imperfetto della

medesima modalitа da parte dell'interlocutore; il quale, per altro, non

potrebbe usare il condizionale, che (si veda piщ sotto) suonerebbe come

provocazione: "Che desidera (voleva, desiderava)" "Volevo (vorrei,

desideravo), un caffe."

Qui il passato suonerebbe come rinuncia o rimprovero: Avrei voluto un

caffe

(esempio: ma ho fatto bene a non.../ ma tu...)

• richiesta resa piщ conciliante e gentile dalla forma interrogativa:

Mi daresti (potrei avиre) un bicchier d'acqua?

Qui il passato suonerebbe come richiesta di informazione.

• gentile invito, e rifiuto gentilmente esitante: "Ci verresti (vieni)

al cinйma con noi?" "Ma io, veramente, avrei da studiare."

Qui il passato suonerebbe come gentile richiesta di informazione con

relativa gentile risposta.

• manifestazione di un desiderio (che potrebbe anche nascondere una

richiesta): Verrai (tanto) volentieri a Roma con te. (Se non temessi di

disturbarti) -Adesso si che mi fumerei una bella sigaretta! (Non hai mica

da offrirmela?)

• domanda per conforma: Sarebbe quello tuo genero? - Questo sarebbe il

libro di cui mi parlavi? (Se non mi sbaglio questo potrebbe essere...)

Talvolta anche con qualche moto di meraviglia o incrйdulitа o

ammirazione o invidia: Sarebbe questa la tua Lucia? - Quel piccolino li

parlerebbe giа cinque lingue?

• presentazione di qualcuno o qualcosa in tono discreto e sommesso

(usando 'essere'): Questa sarebbe la mia biblioteca. (Anche se piuttosto

modesta)

• sommesso intervento del parlante (per consiglio, proposta o altro

gentilmente sollecitato dall'interlocutore), anche introdotto da un verbo

corrispondente: Oddio, io qualcosa in testa ce l'avrei pure. (N. Boni, in

'La stampa', 8-8-1988) - "Tu che dici (pensi, consigli, suggerisci //

diresti, penseresti, consiglieresti, suggeriresti) di fare stasera?" "Io

direi (penserei, consiglierei, suggerirei) di fare una partitina a poker".

(Se posso, io direi...).

Qui il passato suonerebbe come ripensamento su qualcosa che forse

avrebbe potuto o dovuto essere fatto.

• opinione in tono attenuate (di chi, spesso anche il verbo 'dovere',

mostra molta fiducia sulla probabilitа di realizzazione):

Una soluzione salomonica che dovrebbe mettere a tacere tutte le

polemiche (...). (in 'il Giornale', 27-10-1995)

• opinione garbatamente a contrario: "Gli scalatori di alta montagna

sono degli sconsiderati perchй mettono a repentaglio la loro vita. Lei,

dottore, che ne pensa?" "Ma io, veramente, non sarei cosi severo in

proposito."

• presa di distanza ironicamente tagliente in forma di domanda: Un

ipotetico professore a un ipotetico interrogato: "E tu avresti studiato?"

(come a dire: "Checchй tu insista a dire, non hai studiato proprio.") - "E

quello sarebbe un bravo medico?" (si potrebbe dire di un medico che

immeritatamente gode di buona fama)

• domanda in tono di incredulitа o di risentimento per impedire o

disapprovare fatti o progetti dell'interlocutore o di altri; o anche per

provocare l'interlocutore stesso: Che farebbe tuo fratello stasera!?

Uscirebbe?! (Come a dire: "Se ha un'intenzione del gйnиre, se la tolga

dalla testa.") - Tu esporresti un tale monumento in luogo pubblico? (l.

Silone, Il segreto di Luca) - "Come sarebbe a dire?!" chiese il commissario

sbarrando gli occhi. (P. Chiara, I giovedi della signora Giulia').

La stessa domanda al passato, puo anche servire a smentire un fatto o

a difendersi da qualche accusa: Anna: "E' stato Carlo a dire che Luigi...."

Carlo: Che cosa avrei detto io?".

III. IL periodo IPOTETICO

1.Le frasi ipotetiche

Le frasi ipotetiche (cioи le proposizioni subordinate introdotte nella gran

parte dei casi dall'operatore di subordinazione se) formano, insieme alle

proposizioni sovraordinate da cui dipendono, frasi complesse

tradizionalmente chiamate «periodi ipotetici», che noi chiameremo anche

«costrutti condizionali».

All'interno di un costrutto condizionale la proposizione subordinata viene

chiamata «protasi», mentre la proposizione sovraordinata viene chiamata

«apodosi»; prese singolarmente protasi ed apodosi possono essere frasi

semplici, come in (1), oppure frasi complesse che contengono proposizioni

coordinate, come in (2), o frasi complesse contenenti (almeno) una

proposizione subordinata come in (3):

(1) Se partiamo abbastanza presto, non troveremo molto traffico.

(2) Se il treno non и in ritardo ed i vagoni non sono troppo affollati,

faremo un viaggio comodo ed arriveremo in tempo per la partita.

(3) Se credi di essere troppo stanco per fare quel lavoro, sarа meglio

affidarlo a qualche altro tuo collega.

Inoltre l’apodosi di un costrutto condizionale non deve essere

necessariamente una proposizione principale, ma puт essere a sua volta

subordinata ad un'altra proposizione principale, come in (4):Mi hanno detto

che dovrт fare un'ottima prova, se voglio veramente ottenere l'incarico.

a)Semantica del costrutto condizionale

Parlando di «periodo ipotetico» e «costruttto condizionale» si identifica

la costruzione in base alle sue caratteristiche funzionali: con la protasi

si «ipotizza» una «condizione», soddisfatta la quale si ha come

«conseguenza» quanto espresso dall'apodosi. Il costrutto esprime

globalmente un'ipotesi ed instaura fra il contenuto proposizionale della

protasi (che simbolizzeremo con «p») e quello dell'apodosi (che

simbolizzeremo con «q») un rapporto del tipo «condizione-conseguenza».

Per esempio, con una frase come (1) si ipotizza che, soddisfatta la

condizione di una partenza sufficientemente mattiniera (p), si avrа come

conseguenza un viaggio tranquillo per la scarsitа di traffico (q): p e q

non sono presentati sicuramente ed indipendentemente come veri, ma data la

veritа di p deve seguirne la veritа di q. Questo aspetto del significato di

un costrutto condizionale puт essere cosм riassunto: un costrutto

condizionale ipotizza che i contenuti proposizionali di protasi ed apodosi

siano entrambi veri («se p, q» - «Pvero E qvero»).

Nel caso in cui alla partenza mattiniera (p) faccia poi sйguito un viaggio

clamorosamente ritardato dal traffico (non-q) la frase in (1) sarа

considerata un «cattivo» consiglio, oppure una previsione «sbagliata»: un

costrutto condizionale non prevede che il contenuto proposizionale della

protasi sia vero e che quello della apodosi sia falso.

Inoltre nella comunicazione quotidiana, ordinaria, l'enunciazione di una

sequenza come (1) suggerisce all'interlocutore che una partenza ritardata

(non-p) avrebbe come conseguenza l'incontro di un denso traffico (non-q).

Questo suggerimento, esprimibile con (5), и una «inferenza sollecitata» (o

«invitata») dal costrutto condizionale esemplificato in (1), e mostra un

altro aspetto del significato di un periodo ipotetico, cosм riassumibile:

un costrutto condizionale ipotizza che i contenuti proposizionali di

protasi ed apodosi siano entrambi falsi («se p, q» — «pFalso E q Falso»):

(5) Se non partiamo abbastanza presto, troveremo molto traffico.

Unendo quanto proposto finora, possiamo dire che un costrutto condizionale

ipotizza che i contenuti proposizionali di protasi ed apodosi possano

essere o entrambi veri, o entrambi falsi (grazie all'inferenza

sollecitata).

Questo significato, ottenuto per (1) combinando appunto (1) e (5), ovvero

la sua inferenza sollecitata, corrisponde a quello espresso direttamente ed

esplicitamente da un costrutto condizionale con la protasi introdotta

dall'operatore di subordinazione solo se:

(6) Solo se partiamo abbastanza presto non troveremo molto traffico.

Un costrutto come (6), detto «bi-condizionale», ha un significato

parafrasabile proprio con l'accostamento di (1) e di (7):

(7) Se non partiamo abbastanza presto, troveremo molto traffico.

La sinonimia tra i costrutti condizionali e quelli bicondizionali, e tra

gli operatori di subordinazione se e solo se, и perт solo apparente: un

costrutto bicondizionale, grazie alla presenza di solo se, ha sempre e per

forza l'interpretazione ottenibile combinando insieme gli schemi presentati

sopra, mentre un costrutto condizionale semplice puт avere sia

l'interpretazione bicondizionale (grazie all'inferenza sollecitata) sia

l'interpretazione piщ debole, priva dell'inferenza sollecitata.

Per esempio, una sequenza come (8) presenta, tramite la coordinazione dei

due infiniti, non una ma due condizioni, e puт essere parafrasata con un

costrutto che abbia due protasi coordinate, una per ogni condizione, come

(9):

(8) Se continua a non piovere e a non nevicare, la prossima estate

rischieremo la siccitа.

(9) Se continua a non piovere e se continua a non nevicare, la prossima

estate rischieremo la siccitа.

Ma in (9) non и possibile dare una interpretazione bicondizionale alle due

protasi, e non и possibile sostituire i due se con due solo se, come si

vede dalla inaccettabilitа di (10):

(10) Solo se continua a non piovere e solo se continua a non nevicare, la

prossima estate rischieremo la siccitа.

Infatti il significato di solo entra in contraddizione con il significato

di e; l'unica interpretazione possibile per i due se di (9) и quella

semplice, priva dell'inferenza sollecitata. L'interpretazione

bicondizionale (con l'inferenza sollecitata) puт emergere solo combinando

le due condizioni in un unico contenuto proposizionale complesso; cosм

l'interpretazione di (11) puт essere parafrasata con l'accostamento di (12a-

b):

(11) Solo se continua [a non piovere e a non nevicare], la prossima

estate rischieremo la siccitа.

(12) a. Se continua [a non piovere e a non nevicare], la prossima estate

rischieremo la siccitа.

b. Se non continua [a non piovere e a non nevicare], la prossima estate non

rischieremo la siccitа.

Formalizzeremo quindi la differenza di significato esistente fra i

costrutti bi-condizionali ed i costrutti condizionali con gli schemi

rappresentati rispettivamente in (13) ed in (14):

(13) «Solo Se p, q» —» «Pvero E qvero» O «pFalso E qFalso»

(14) «Se p, q» — «pVero E qvero» (O «Pfalso E qFalso»)

b)Concordanza dei tempi e semantica dei modi

L'italiano presenta un sistema standard di concordanza di modi e Tempi

verbali all'interno dei costrutti condizionali, che nella lingua

contemporanea и affiancato da una variante colloquiale che si sta

diffondendo anche a livelli piщ alti, e da un sistema «substandard» tipico

solamente di alcune varietа piщ basse.

Nel primo sistema и possibile avere l'indicativo in protasi ed apo dosi,

come in (15), il congiuntivo imperfetto nella protasi e il condizionale

semplice nell'apodosi, come in (16), e il congiuntivo piuccheperfetto nella

protasi e il condizionale composto nell'apodosi, come in (17) :

(15) Se vieni alla festa, ti divertirai moltissimo.

(16) Se venissi alla festa, ti divertiresti moltissimo.

(17) Se fossi venuto alla festa, ti saresti divertito moltissimo.

La variante colloquiale del sistema standard, presente talora anche in

livelli piщ alti, prevede la possibilitа che l'indicativo imperfetto

sostituisca il congiuntivo piuccheperfetto nella protasi e / o il

condizionale composto nell'apodosi, come in (18):

(18) a. Se lo sapevo prima, sarei arrivato in tempo a salutarti.

b. Se lo sapevo prima, arrivavo in tempo a salutarti.

c. Se l'avessi saputo prima, arrivavo in tempo a salutarti.

Il tipo in (18b) и presente nel seguente es. da Manzoni, che riproduce il

parlato spontaneo:

(19) «Se mi s'accostava un passo di piщ, soggiunse, l'infilavo addirittura,

prima che avesse tempo di accomodarmi me, il birbone» (A. Manzoni,

promessi sposi, cap. XXXTV)

Nell'apodosi si puт avere anche il piuccheperfetto con valore di

compiutezza :

(20) Se non fosse successo / succedeva quell'incidente, a quest'ora eravamo

giа arrivati.

Nel sistema «substandard» invece dei modi congiuntivo e condizionale appare

l'indicativo, cosм che (2 la) corrisponde all'incirca a (15) (ma a volte

anche a (16)), mentre (21b) corrisponde all'incirca a (16) e (17) (anche

questo sistema и piщ complesso di quanto appaia da questa sintetica

presentazione, e le corrispondenze con il sistema standard sono piщ

irregolari di quanto qui accennato:

(21) a. Se vieni alla festa, ti divertirai un sacco.

b. Se venivi alla festa, ti divertivi un sacco.

In vari usi dialettali sono piщ diffusi sistemi «simmetrici», con

congiuntivo in protasi ed apodosi oppure condizionale in protasi ed

apodosi. Questi usi, decisamente substandard, sono ritenuti concordemente

inaccettabili, e tuttavia appaiono frequentemente sia in varietа regionali

sia anche come lapsus. Alcuni ess. sono:

(22) «Se io fossi uomo ci andassi ogni sera» (D. Dolci, Conversazioni,

Torino, 1962, p. 290)

(23) «Io sono sicuro che se farei il boia riuscirei bene» (lo speriamo che

me

la cavo. Sessanta temi di bambini napoletani, a cura di M. D'Otta, Milano,

Mondadori, 1990, p. 41)

L'uso del congiuntivo nell'apodosi и caratteristica di certo parlato

spontaneo meridionale.

L'uso del condizionale anche nella protasi, come in (23), и molto comune

nel linguaggio infantile in tutta Italia.

Non sembra possibile, invece, la combinazione con condizionale nella

protasi e congiuntivo nell'apodosi.

c)Il sistema dell'italiano standard

Nell'italiano standard и possibile trovare diverse combinazioni di Tempi

verbali dell'indicativo in protasi ed apodosi; sono possibili, per esempio,

presente piщ presente, come in (24a), e presente piщ futuro semplice, come

in (24b):

(24) a. Se piove, esco con l'ombrello.

b. Se (domani) piove, uscirт con l'ombrello.

Non c'и una corrispondenza obbligatoria fra Tempo verbale e tempo

cronologico: in (24a) ad esempio il presente non и necessariamente

«deittico», anzi и piщ facilmente interpretabile come presente

«atemporale», e in (24b) и orientato, anche grazie alla presenza di domani

nella protasi e di un tempo futuro nell'apodosi, verso il futuro.

Sono poi possibili combinazioni di futuro semplice piщ futuro semplice

come, in (25a), perfetto composto piщ presente, come in (25b), perfetto

composto piщ futuro semplice, come in (25c), e perfetto composto piщ

perfetto composto, come in (25d):

(25) a. Se domani ci sarа bel tempo, andremo a sciare.

b. Se hai comprato il giornale, possiamo vedere che film ci sono stasera.

c. Se ti sei ricordato di portare la carbonella, forse riusciremo a

preparare la grigliata.

d. La settimana scorsa ho telefonato a Giorgio, ma non sono riuscito a

trovarlo in casa: se и andato in vacanza, ha finalmente potuto riposarsi.

In (25d) il contesto linguistico precedente il costrutto condizionale ne

permette una lettura piщ naturalmente ipotetica: «Non so se Giorgio и

andato in vacanza: lo ipotizzo solamente sulla base della sua mancata

risposta al telefono; nel caso ci sia andato, starа godendosi il suo

meritato riposo». Di solito invece i costrutti condizionali con i tempi

passati dell'indicativo sono piщ facilmente interpretati come causali, cioи

«fattuali», piuttosto che ipotetici, come si vede dalla parafrasi (26b) di

(26a):

(26) a. Se hai sostenuto quella posizione, hai avuto torto.

b. Siccome hai sostenuto quella posizione, hai avuto torto.

Esistono costrutti condizionali con l'imperfetto in protasi ed apodosi, da

non confondere con quelli formalmente identici ma appartenenti o alla

variante colloquiale del sistema standard (v. la frase (18b)) o al sistema

«substandard» (v. la frase (21b) ; in questi costrutti il se assume un

valore parafrasabile con ogni volta che:

(27) In quel periodo se riuscivamo ad alzarci abbastanza presto correvamo

subito a guardare l'alba, e poi nella stalla per bere il latte appena

munto.

Non sono possibili costrutti condizionali con il perfetto semplice in

protasi ed apodosi , come si vede dall'inaccettabilitа di (28):

(28) Se prenotammo in tempo, assistemmo alla prima di Falstaff.

Oltre all'indicativo l'italiano standard prevede nei periodi ipotetici

combinazioni di congiuntivo piщ condizionale; si trovano usualmente il

congiuntivo imperfetto nella protasi e il condizionale semplice

nell'apodosi, come in (29a-b), o il congiuntivo piuccheperfetto nella

protasi e il condizionale composto nell'apodosi, come in (29c):

(29) a. Se piovesse molto forte, uscirei con l'ombrello.

b. Se fossi un marziano, avrei le orecchie verdi.

c. Se non foste arrivati in ritardo, non avreste perso il treno.

Sono perт anche possibili costrutti che presentino il congiuntivo

piuccheperfetto nella protasi e il condizionale semplice nell'apodosi, come

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